domenica 7 giugno 2009

Dalle opere su tela allo sketch satirico, dalla reallizzazione di libri mai visti alle opere pubbliche, ai progetti di MAILART: come un libro aperto alle pagine del più recente Novecento, le opere di Fabrizio Fabbri (Bicio) raccontano una ricerca fondata sul graffito,dichiarano la propria filiazione da una metropolitana newyorchese, da un muro di cemento colorato da anonime fantasie creative. e affermano la simbiosi elettiva con Keith Haring e Basquiat.
Prosecutore di un linguaggio ormai sdoganato dallo scandolo e dall'accusa di non essere arte, Fabbri trova la sua forza originale nel segno forte che delinea le figure e le incasella in cupe cornici nere ma, nello stesso tempo, guidato da un principio eidetico- improvviso e "poetico"- le lascia spesso fluttuare sul puzzle cromatico, liberate dal vincolo del colore primario e dalla geometria che incasella lo spazio, trovando così la sua intenza espressività personale............. Lucia Govoni, Carmelo Giummo Galleria d'arte ATREBATES

1 commento:

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